“Noi (Noi??Ma parla per te!) uomini siamo così insopportabilmente chiari, così palesi, abbiamo una tendenza incomprensibile e autolesionista a raccontare ogni minimo dettaglio di noi stessi.”
“Della masturbazione, le partite alla Play Station, le scopate nei cessi degli alberghi, le sigarette di troppo.”
“Le donne, invece – ah, le donne -, sono così maledettamente donne proprio quando mantengono un velo di ambiguità, quando dimostrano di avere certi angoli oscuri che no, mi dispiace, muro, traversa, senso vietato, di qui non si passa. Ed è per questo che sono sempre stato allergico alle donne con cui il rapporto è chiaro.”
“No, gente, non ci siamo, qua sono io quello che deve prendere le tranvate in faccia, sono io quello che deve sputare lacrime e sangue, sono io a dover camminare in equilibrio sul sottile filo che divide il successo dalla figuradimmèrda.”
“La donna è fatta per essere mistero, e tu, della donna, non devi mai sapere.”
“Ed è proprio in quest’ottica che io amo la donna stronza. Stronza. Quella che – ah, la donna stronza – non solo chiude a doppia mandata qualche decina di stanze della sua vita, ma ti piglia anche a calci nel culo se provi a entrarci.”
“Quella che gioca con i tuoi sentimenti, che i ritmi del rapporto li decide lei, che non si fa problemi a smerdarti davanti a tutti, che non ascolta le canzoni che le linki sul Tubo, che rifiuta ogni invito a un concerto perché non le piace il gruppo, che ti essemmèssa dieci minuti prima che tu stia uscendo di casa per andare a prenderla, improfumato, intriso di lavanda, per dirti che no, stasera sono stanca, facciamo un’altra volta.”
“E tu là, con la lingua penzoloni, a dipendere dal tuo personalissimo battiscopa.”
Se non potete fare a meno di regredire con comportamenti infantili, almeno fatelo con consapevolezza. La gamma di regressioni possibili è ricchissima, individuate quella ideale, ricordando che la coscienza accurata del proprio tipo di infantilismo è l’unico segreto per regredire con stile.
SINDROME DI PETER PAN. Con la più classica delle regressioni si può stare tranquilli. Il Peter Pan è il più simpatico e il più innocuo tra tutti i nostalgici della giovinezza. Non è mai un opportunista come il “boy-scout” e non è un esibizionista insopportabile come la “giovane marmotta” (vedi oltre). Il Peter Pan è un bambinone vero, un eroe innocente e puro, che non adopera le sue risorse infantili per ottenere vantaggi concreti, ma solo per combattere il suo grande nemico: il tempo. Da lui non abbiamo niente da temere perché la sua sola preoccupazione è di buttarsi in qualsiasi avventura che non sia quella della sua crescita. Il potere non lo interessa e perciò non manipola, non strumentalizza e non sfrutta.
SINDROME DEL BOY-SCOUT E DELLA GIOVANE MARMOTTA. Questi altri eterni adolescenti vanno assolutamente distinti dal Peter Pan perché presentano qualche pericolosità sociale. Eccovi un test casaligno facile-facile per riconoscere e differenziare i tre tipi di regressione. Date al soggetto un trenino elettrico: il Peter Pan ci giocherà; la Giovane Marmotta farà un’insopportabile ruota nozionistica sulla storia della locomotiva, dal primo stantuffo alla monorotaia; il Boy-Scout lo ignorerà, perché un trenino elettrico non ha un apprezzabile uso politico, non è simpaticamente aggregante, non può essere suonato accanto al fuoco né arrostito sulla brace, non inneggia al valore della famiglia unica, non porta voti, non è anti-abortista, non lo si può disintossicare né recuperare, non ha la faccia pulita e non va in chiesa.
SINDROME DELLA PICCOLA FIAMMIFERAIA. Il quadro clinico consiste in una insopportabile pseudo-umiltà e un’irritante finta innocenza, usate per nascondere un divismo sfrenato e un’ambizione smisurata.
La Piccola Fiammiferaia “piange e fotte” e si riconosce a vista, perché porta stampata in faccia l’espressione di una che stia dicendo: “Mettetemelo in mano voi perché io, poverina, non ci vedo bene”.
SINDROME DI ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Colpisce moltissimo le donne americane e le poche italiane convinte che la cronica espressione di stupore infantile sia il segreto di un irresistibile sex-appeal. L’Alice di ogni età si meraviglia per qualunque cretinata colloquiale voi diciate. Per esempio, alla comunicazione “faccio il ragioniere” (o anche il bidello, l’ingegnere, il barista), strabuzzerà gli occhi, fingerà un malessere e urlerà con espressione nauseata: “Davvero?!”.
SINDROME DELLA BELLA ADDORMENTATA. Possiedono una faccia di bronzo che solo alcuni adolescenti riescono ad avere. Le Belle Addormentate riescono a dire e a fare le cose peggiori con uno straniamento assoluto, senza mai essere minimamente sfiorate dal senso del ridicolo, e con un automatismo mentale che ha del paranormale, come se fossero in trans o telecomandate.
«Devo trovarmi un fidanzato! Perché? Per fare determinate cose. Cose tipo darsi un bacio sotto al vischio, guardare le vetrine di Natale con quell’aria romantica nelle ciglia che fanno su e giù, stringersi a qualcuno mentre suona la canzoncina della mezzanotte, andare al cinema per vedere il classico film d’amore con lieto fine, fare un fine settimana per due in una spa sperduta tra i monti.»
«Ah, capisco. Quelle cose che di solito non si fanno con gli amici. Beh, alcune delle cose che hai detto richiedono soldi. Tutte insieme richiedono, sicuramente, avere dei soldi.»
«Vuol dire che me lo troverò ricco!»
«Uhm, sbagliato. Devi trovarlo benestante, sono due cose diverse.»
«Cioè?»
«Cioè devi trovarne uno che era ricco già di suo e che dunque abbia avuto modo per sviluppare sensibilità alle cose che dici. Altrimenti rischi di trovarne uno che per diventare ricco non ha mai trovato il tempo per fare nessuna di queste cose e nemmeno tempo per pensare che potessero essere gradevoli.»
«Quindi uno ricco di famiglia?»
«Sì, possibilmente orfano, e che per sentirsi meno solo abbia preso l’abitudine di leggere.»
«Perché, quelli che non sono orfani non leggono?»
«Può darsi di sì, ma di solito i libri glieli comprano le madri. Oppure comprano libri che per le madri non sia disdicevole trovare in giro. Cosa credi, sia facile trovarne uno con cui puoi condividere invece che sopportare?»
solo pezzi informi di materia organica anfibia comunemente detta merda